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Veglia diocesana in memoria di don Gerlin


(notizia del 19/03/2013, ormai in archivio)

Il 27 febbraio 1993 moriva tra i suoi hanseniani, "gli ultimi degli ultimi", don Mario Gerlin. La diocesi lo ricorda, a vent'anni dalla morte, venerdì 22 marzo nel Duomo di Pieve di Soligo nella veglia per i missionari martiri presieduta dal vescovo Corrado (inizio alle 20.30).

Nato a Pieve nel 1919, don Mario riceve un'educazione profondamente religiosa, ma a 17 anni come reazione alle sofferenze familiari (tre fratelli sono colpiti da una misteriosa e rarissima forma di paralisi progressiva e muoiono tutti all'incirca a quarant'anni) abbandona ogni pratica religiosa. Partecipa alla seconda guerra mondiale come sottotenente di fanteria. Al rientro si dedica all'insegnamento nelle scuole elementari. Nel 1953 nel corso di un viaggio in moto fa tappa a Lourdes e da lì inizia un cammino di riscoperta alla fede che ha il suo culmine nel 1955 ad Assisi quando si riavvicinò al sacramento della Riconciliazione. Dopo un'esperienza in Francia con i Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld decise di ritornare a casa per stare accanto ai suoi familiari. Nel 1960 diventa sindaco di Pieve per la Democrazia cristiana e lascia l'incarico nel 1969 per prepararsi all'ordinazione sacerdotale che avviene l'8 dicembre 1969 nel duomo di Pieve per l'imposizione delle mani del vescovo Luciani. Nel 1970 don Mario parte come missionario per il Burundi, dove resterà fino al 1972: qui incontra per la prima volta gli hanseniani (ovvero i lebbrosi). Rientrato è per un anno cappellano a Lentiai, quindi nel 1974 riparte per il Brasile dove è cappellano dei sanatori hanseniani prima a Marituba con Marcello Candia (fino al '77) e poi a Bambuì dove istituisce centri sociali per i malati e trasforma l'ospedale cadente in un complesso sanitario moderno ed efficiente. Nel 1984 un hanseniano in sedia a rotelle, Antonio Martins, incontra per la prima volta un papa (Giovanni Paolo II) in Vaticano: ad accompagnarlo don Mario. All'inizio degli anni Novanta, già malato, decise di terminare la propria giornata terrena tra i suoi malati.

Nella commemorazione del 1º marzo 1993 nel duomo di Pieve, il vescovo Ravignani ebbe a dire: "Padre Mario, sull'esempio del Signore, ha dato fino a morire. Poiché Gesù aveva dato la sua vita per i fratelli, anch'egli doveva consumarsi per loro, con quella volontà che in lui era determinazione decisa, come aveva detto, ‘fino alle estreme conseguenze e a qualsiasi costo' egli avrebbe amato". FC

 

La veglia

Sono 12 i sacerdoti, religiosi e laici che nel 2012 sono morti in modo violento. Vengono definiti martiri nel significato etimologico della parola: "testimoni". La maggior parte degli operatori pastorali uccisi ha trovato la morte in seguito a tentativi di rapina. Di loro si farà memoria il 22 marzo nel duomo di Pieve rivivendo quattro stazioni della Via Crucis commentate da altrettanti testimoni della fede: il cardinale Francois-Xavier Van Thuan (1928-2002), il vescovo Tonino Bello (1935-1993), Madeleine Delbrêl (1904-1964) e Magdeleine di Gesù (1898-1989). Poi, mentre una persona leggerà i nomi dei missionari uccisi, un'altra inchioderà la scheda con il loro nome sulla croce. Il sangue dei martiri di ieri e di oggi è sempre stato semente per la Chiesa, ed è proprio grazie all'offerta della loro vita che lo Spirito Santo suscita sempre nuovi germogli di fede.

Quindi attraverso un video si ricorderà don Mario Gerlin. La preghiera sarà accompagnata dai canti eseguiti dalla Corale Zumellese.


(Categorie: Missione, Vescovo)segnalato da L'Azione



 
 
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