Perché fare religione a scuola? Molti dicono che le religioni dividono e non uniscono. Le religioni dividono a causa dei pregiudizi e della paura, spesso enfatizzati dai mass media. A scuola nell'ora di religione, ciascuno impara a conoscere se stesso e gli altri, il senso della vita, il valore della pace, il significato della fede in Dio. Gli "altri", credenti o non credenti, non sono nemici da temere o da combattere, ma fratelli da rispettare e con i quali confrontarsi e dialogare.
Nella scuola non ci sono solo cristiani cattolici, non ci sono solo credenti...
L'insegnamento della religione cattolica promuove il rispetto delle diversità ed è, in questo senso, risorsa e non ostacolo alle strategie di integrazione di tutti gli alunni.
Studiare la religione cattolica aiuta a riconoscere ciò che appartiene alle radici culturali, spirituali e bibliche, giudaiche e cristiane del nostro popolo. Ciascuno può così riconoscere ciò che gli appartiene, perché nato o perché vive nella storia e cultura italiana.
La religione a scuola non è per convertire e professare la fede cristiana ... questo è compito della parrocchia.
In classe invece, nel confronto e nel dialogo, l'insegnamento della religione sollecita tutti, cristiani e non cristiani, a farsi più consapevoli della propria identità religiosa e insieme attenti ai valori religiosi in cui gli altri si riconoscono.
Se sei genitore che iscrivi un figlio o una figlia ad una scuola del primo ciclo, fai una scelta che ha valore educativo.
Se sei studente e ti iscrivi alle superiori, cioè ad una scuola secondaria di secondo grado, sei tu che scegli insieme con i tuoi genitori.