Il giorno di Pentecoste sarà dedicato anche quest'anno, a livello diocesano, alla fratellanza tra tutti i popoli. I cattolici provenienti dalle diverse parti del mondo e residenti nella Chiesa di San Tiziano sono infatti chiamati, insieme naturalmente a chi nel Vittoriese ci vive da sempre, a prender parte alla celebrazione della messa che il vescovo Corrado presiederà domenica 19 alle 19 nel duomo di Sacile.

La Messa dei popoli un tempo si teneva in Cattedrale a Vittorio Veneto ma da tre anni è diventata itinerante e va a collocarsi durante una delle messe festive della parrocchia scelta.

«Il fatto - spiega il direttore diocesano di Migrantes, don Ferruccio Sant - di celebrare la Messa dei popoli in un centro importante della nostra diocesi in un orario consueto permette un rapporto reciproco tra immigrati cattolici e residenti nella parrocchia stessa. Concelebreranno i sacerdoti che seguono le diverse comunità cattoliche. I canti e le preghiere saranno nelle varie lingue. Gli immigrati non sono tutti musulmani, la maggior parte degli stranieri presenti nella nostra zona è cristiana. Di questi i più numerosi sono gli ortodossi, ma c'è anche una parte cattolica».

Si tratta di ghanesi, nigeriani, filippini, ucraini, cingalesi, immigrati di lingua spagnola e francese.

«Tali iniziative - continua don Ferruccio - permettono alla gente di conoscere queste realtà di Chiese giovani che portano con sé ricchezze, valori, espressioni diverse dalle nostre».

L'organizzazione dell'appuntamento di Sacile è a cura della Commissione diocesana Migrantes e della Caritas foraniale di Sacile. Tema dell'anno è "Fede senza confini", in linea con l'Anno della fede che la Chiesa sta vivendo.

La Giornata mondiale del migrante e del rifugiato si tiene invece nel mese di gennaio. Anche nella nostra diocesi sono state proposte varie iniziative. «La nostra scelta - spiega il direttore Migrantes - è di far sì che le comunità anglofone, francofone e di lingua spagno la vadano ad animare le messe in diverse parrocchie. Quest'anno abbiamo iniziato da Conegliano dove c'è la concentrazione più alta di immigrati. Per la celebrazione diocesana abbiamo invece scelto il giorno di Pentecoste».

Gerda De Nardi