10:30: Partecipa al pellegrinaggio e celebra la S. Messa con i diaconi
15:00: Scioglimento del voto fatto alla Madonna della salute nel tempo del COVID
20:00: Incontro di formazione per Facilitatori dei gruppi sinodali
10:00: Incontro di assistenti parrocchiali e foraniali di AC con l'assistente generale
19:00: Incontro delle presidenze e del Consiglio diocesano di AC con mons. Giuliodori
19:00: S. Messa con l'Assistente generale di Azione Cattolica Italiana mons. Giuliodori
14:45: "Resti o scappi?" Reverse escape room
20:30: "Con gli occhi su di te". Adorazione eucaristica per le vocazioni
Giornata mondiale della Gioventù
09:00: Il Vescovo incontra i capi scout e celebra la Messa all'assemblea di zona AGESCI
10:45: S. Messa per il 30mo anniversario della beatificazione di fra’ Claudio Granzotto
16:30: La Cattedrale: una storia nella Storia
17:00: Inaugurazione della mostra Artisti per Papa Roncalli, Giovanni XXIII
20:00: Incontro di formazione per Facilitatori dei gruppi sinodali
15:00: Corso di aggiornamento IRC: La sfida della cittadinanza mondiale solidale
20:30: Tavola rotonda per i 110 anni del settimanale L'Azione
14:30: Incontro di formazione per i Ministri straordinari della Comunione
16:00: Vespri solenni per l'inizio dell'Anno Liturgico
17:00: Incontro delle consacrate dell'Ordo Virginum con il Vescovo
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pubblicato mercoledì 3 agosto 2011
Prima della pausa estiva, rimettiamo a tema, ancora una volta, il prossimo Convegno ecclesiale, già ufficialmente presentato in Cattedrale il 17 giugno, in una assemblea di popolo di Dio numerosa e attenta. In quell'occasione il nostro vescovo ci ha scaldato il cuore, motivando l'iniziativa e incoraggiando tutti a entrarvi con entusiasmo e convinta partecipazione. Fa bene ritornare sui motivi del nostro convenire. E mi piace riproporli utilizzando alcuni pensieri di Benedetto XVI. Ciò che il Papa, nell'incontro del 7 maggio scorso, diceva ai rappresentanti delle 15 Chiese della regione ecclesiastica del Nordest, in vista del Convegno di Aquileia, è ricco di significato anche per il nostro convenire ecclesiale.
Un primo pensiero. "Attraverso il convenire sinodale lo Spirito Santo parla alle vostre amate Chiese e a tutti voi singolarmente, sostenendovi per una più matura crescita nella comunione e nella reciproca collaborazione". Il convenire ecclesiale è, soprattutto, una attività di ascolto di quanto lo Spirito vuole dire a ciascuno, ai gruppi di discernimento e alla chiesa nel suo insieme. È una iniziativa squisitamente spirituale, il cui protagonista è lo Spirito. È bene non dimenticare questa prospettiva. Eviteremmo così un inopportuno protagonismo che ci porterebbe a dare priorità all'aspetto organizzativo e immediatamente operativo della pastorale. Deve prevalere invece l'atteggiamento della riflessione, della ricerca insieme, del discernimento comune. Dentro tale prospettiva deve avere un particolare rilievo la preghiera. Ciò che è opera dello Spirito va soprattutto chiesto e invocato. Opportunamente il nostro vescovo ha preparato la preghiera per il Convegno. È bene che le nostre comunità comincino a utilizzarla. Le singole persone, i gruppi, l'assemblea domenicale dovrebbero unirsi in preghiera per chiedere il dono spirituale di un convenire secondo lo Spirito per il bene della chiesa e degli uomini e donne del nostro territorio.
"Questo convenire ecclesiale - proseguiva il Papa - permette a tutte le comunità cristiane, che qui voi rappresentate, di condividere anzitutto l'esperienza originaria del Cristianesimo, quella dell'incontro personale con Gesù, che svela pienamente ad ogni uomo e ad ogni donna il significato e la direzione del cammino nella vita e nella storia". È una seconda indicazione importante. Il convenire vuole essere innanzitutto condivisione di una esperienza, quella dell'incontro personale con Gesù. È proprio questo che noi intendiamo fare. Trovarci insieme per comunicarci il nostro cammino di fede, come, cioè, stiamo oggi incontrando Gesù nella nostra vita e come lo stiamo comunicando e annunciando. Come potremo, infatti, essere significativi agli occhi degli uomini e donne del nostro territorio se noi stessi, per primi, non abbiamo cura di sostenerci nella fede? E come sostenerci nella fede se non raccontandoci come l'incontro con Gesù stia quotidianamente svelando il senso profondo del vivere, dell'autentico amore, della vera gioia? È questione di autenticità. Non possiamo più dire ciò che non viviamo. E possiamo viverlo se ci sosteniamo.
Un'altra parola del Santo Padre è particolarmente significativa. Essa richiama la preziosa eredità che abbiamo ricevuto dalle generazioni precedenti e insieme la sfida che abbiamo davanti a noi, il debito dell'annuncio del vangelo alle nuove generazioni. "Il Nord-est dell'Italia - dice il Papa - è testimone ed erede di una storia ricca di fede. Ne sono segni evidenti l'apertura alla dimensione trascendente della vita, nonostante il materialismo diffuso; un senso religioso di fondo, condiviso dalla quasi totalità della popolazione; l'attaccamento alle tradizioni religiose; il rinnovamento dei percorsi di iniziazione cristiana; le molteplici espressioni di fede, di carità e di cultura; le manifestazioni della religiosità popolare; il senso della solidarietà e il volontariato. Custodite, rafforzate, vivete questa preziosa eredità. Siate gelosi di ciò che ha fatto grandi e rende tuttora grandi queste Terre! Tuttavia, anche in questo vostro contesto la fede cristiana deve affrontare oggi nuove sfide: la ricerca spesso esasperata del benessere economico, in una fase di grave crisi economica e finanziaria, il materialismo pratico, il soggettivismo dominante. Nella complessità di tali situazioni siete chiamati a promuovere il senso cristiano della vita, mediante l'annuncio esplicito del Vangelo, portato con delicata fierezza e con profonda gioia nei vari ambiti dell'esistenza quotidiana". Queste parole del Papa concordano con l'obiettivo finale del nostro Convegno. La Chiesa è per il mondo, essa esiste per favorire l'incontro di ogni uomo con Gesù salvatore. La rivisitazione di alcuni ambiti di vita sarà per noi l'occasione per crescere nella vigilanza e nello zelo del servizio del vangelo a tutti.
mons. Martino Zagonel