09:30: Festival Biblico: "Amo ergo sum"
15:00: Festival Biblico: "Amoris laetitia. Lo spazio vitale della famiglia"
16:30: Festival Biblico: "L’eros di Dio per noi. L’amore nel Cantico dei Cantici"
18:30: Festival Biblico: "Appartenersi. Perché l'amore è una risorsa"
20:30: Veglia di Pentecoste
21:00: Festival Biblico: "Dimmi un verso anima mia. La poesia come atto d’amore"
07:00: Festival Biblico: "Alla ricerca dell’uomo interiore"
12:00: Festival Biblico: "Agape in convivio"
15:00: Festival Biblico: "Una vita donata per amore: Suor Maria De Coppi"
16:30: Festival Biblico: "Testi biblici per gli innamorati di ogni tempo"
18:00: Festival Biblico: "Quando la comunicazione è veramente umana?"
21:00: Festival Biblico: "La bottega dell’orefice di Karol Wojtyla"
Incontro formativo dei sacerdoti nel secondo quinquennio di ordinazione
20:45: Rotta balcanica: Caritas a fianco dei dimenticati
15:30: Seminario Open Day
19:00: Incontro "Da soli non siamo liberi", in dialogo con Giuseppe Spimpolo
20:00: Preghiera del rosario per le vocazioni
20:30: Incontro pastorale diocesano
15:00: S. Messa con ordinazione presbiterale
10:00: Assemblea diocesana degli operatori Caritas
18:00: Incontro delle consacrate dell'Ordo Virginum con il Vescovo
«Mi sono accuratamente informato, da persone presenti, sui fatti accaduti al S. Boldo.
La stampa parla di proibizione di leggere la preghiera degli alpini, di “censura” e così via.
In realtà il sacerdote celebrante (un padre Servita da poco giunto in diocesi) si era limitato a chiedere – in una celebrazione dell'Assunta in cui gli alpini erano non più del 30-40% dei presenti – la sostituzione della parola: "armi" con "animi" e della parola “contro” con “di fronte”. Questo non è stato accettato dai responsabili che hanno deciso di far leggere la preghiera all’esterno della chiesa. Mi è stato segnalato che – probabilmente per disattenzione – l’invito a lasciare la chiesa e la conseguente uscita degli alpini sono avvenuti prima della normale conclusione della S. Messa, con evidente disagio e disorientamento degli altri fedeli presenti. Ciò mi sembra molto spiacevole.
Desidero aggiungere che - volendo rispettare una tradizione lunga qualche decennio e facendo conto sul buon senso delle persone - io finora non ho emanato, nella mia diocesi, nessuna indicazione sul fatto di leggere o non leggere o come leggere la preghiera degli alpini.
Evidentemente questo fatto e la risonanza mediatica assolutamente esagerata che sta avendo, mi costringerà a intervenire per trovare, ovviamente in dialogo con gli alpini, una posizione che eviti il ripetersi di questi fatti».