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Il “tavolo di dialogo” sull'uso dei fitofarmaci in agricoltura, promosso dall'ufficio di Pastorale sociale della diocesi, lo scorso 3 marzo ha ripreso il suo percorso e si è posto dei nuovi obiettivi. Qui di seguito il comunicato che sintetizza i principali contenuti emersi dalla costruttiva discussione.
Si è svolto martedì 3 marzo scorso presso la curia vescovile di Vittorio Veneto un incontro del Tavolo di Dialogo convocato dall’Ufficio per la pastorale sociale della Diocesi di Vittorio Veneto sulle note divergenze e tensioni circa l’impiego dei fitofarmaci in agricoltura.
Tra i soggetti invitati al Tavolo (Consorzi di tutela: Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, Prosecco DOC, Delle Venezie DOC, Colli di Conegliano DOCG; Associazioni e movimenti ambientalisti: Comitato Marcia Stop Pesticidi, Amica Terra onlus, Colli Puri Collalbrigo Respira, Fare Rete, APS Salute & Ambiente, PAN Italia; Associazioni di categoria della provincia di Treviso: Coldiretti, Confagricoltura, CIA) si sono registrate, come annunciato nei giorni precedenti, diverse assenze tra le associazioni ambientaliste.
Sostanzialmente rappresentati in modo compatto i Consorzi di Tutela e le associazioni di categoria, mentre hanno accolto l’invito da parte degli ambientalisti APS Salute & Ambiente, come pure la dott. Daniela Castiglione, di Fare Rete, presente però a titolo personale dal momento che Fare Rete non è riuscita in tempo congruo a riunirsi e deliberare una posizione unanime. Presenti anche, dalla parte degli organizzatori del Tavolo, don Alessio Magoga, direttore del settimanale diocesano L’Azione, il prof. Giovanni Cargnello e don Andrea Forest, responsabile dell’Ufficio per la pastorale sociale e coordinatore del Tavolo.
L’incontro, protrattosi per oltre due ore, si è caratterizzato per la cordialità dei toni e per la percezione di una positiva collaborazione tra le parti nel cercare soluzioni condivise, pur restando affermate le diversità di prospettiva.
In apertura dell’incontro, don Andrea Forest ha precisato una consapevolezza maturata nell’ascolto delle singole parti svolto nei mesi precedenti: l’occasione del Tavolo può mettere a confronto i diversi interlocutori su alcuni temi; ciò non pregiudica tuttavia che il dialogo possa e debba continuare tra l’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e le singole parti su aspetti particolari e complementari. Non è quindi soltanto il Tavolo ufficialmente convocato il luogo del “dialogo”, ma anche la relazione costante con le parti può far maturare percorsi virtuosi in linea con gli obiettivi del Tavolo stesso. “È importante riconoscere questo – ha affermato don Forest – perché talvolta si può avere l’impressione che il Tavolo non raggiunga degli obiettivi concreti, mentre invece è fondamentale per un rilancio del confronto, che può poi proseguire singolarmente con ciascuno e anche con chi al Tavolo decide di non partecipare”.
Il confronto è poi proseguito su due punti all’ordine del giorno:
Dal fecondo dibattito, sono sortite alcune consapevolezze che determinano fatiche e criticità:
Da queste premesse, il coordinamento del Tavolo ha rilevato l’opportunità dell’avvio del proprio Comitato scientifico, paritetico, costituito da ricercatori scientifici nominati in ugual numero (due o tre, da stabilire) da parte dei produttori e da parte dei movimenti ambientalisti che presenziano al Tavolo di Dialogo. Su questo punto, inizialmente, sono state sollevate delle criticità da parte dei presenti, successivamente superate ma solo nell’essenziale, anche a causa del protrarsi dei tempi dell’incontro.
Nel corso delle prossime settimane ciascuna delle parti presenti al Tavolo sarà chiamata ad esprimersi sulla modalità attuativa di tale Comitato scientifico che dovrebbe, appunto, partire da una lettura dei dati e delle esperienze del territorio e dibattere con metodo scientifico le soluzioni più opportune per un’agricoltura universalmente sostenibile. I risultati di questo confronto saranno poi oggetto di dialogo ad una successiva convocazione del Tavolo di Dialogo, per passare dal dato scientifico alle scelte operative.
Un’ulteriore proposta è stata frutto del confronto: l’organizzazione nei prossimi mesi di un evento socio-culturale per e con i cittadini, i produttori e varie autorità, coordinato dall’Ufficio per la pastorale sociale della diocesi con la collaborazione dei medesimi, per presentare i progressi e le attenzioni che in ambito agronomico si stanno sviluppando per tutelare la salute e l’ambiente, anche nella cosiddetta agricoltura convenzionale; nonché per presentare vantaggi e successi del metodo di coltivazione biologico e di altri metodi certificati.
Il testo del comunicato è scaricabile come documento PDF (86KB).