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pubblicato luned́ 22 giugno 2009
Il Consiglio di gestione del Fondo diocesano di solidarietà a favore di chi perde il lavoro ha deliberato l'erogazione dei primi contributi nelle forme "a fondo perduto" (tre contributi per un totale di 4 mila euro) e "prestito d'onore" (due contributi per un totale di 3 mila 500 euro).
Nella stessa riunione il Consiglio ha chiarito alcuni nodi emersi in questa prima fase di avvio del Fondo. Non cambieranno i criteri già definiti e resi noti sui tempi della perdita del lavoro del richiedente e sul periodo in cui la persona ha lavorato antecedentemente alla perdita del lavoro. Ogni Centro d'Ascolto comunque può inviare al Consiglio le richieste delle persone i cui requisiti non sono pienamente rispettati, sarà poi il Consiglio diocesano a decidere nel merito.
Per quanto riguarda i non pochi casi di richiedenti che hanno beneficiato per brevi periodi e con varie interruzioni degli ammortizzatori sociali, quindi teoricamente esclusi dal Fondo, il Consiglio si riserva una valutazione caso per caso e considerata ogni reale necessità del richiedente.
Per quanto concerne la riduzione dell'orario di lavoro, la stessa è da intendersi valutabile e quindi da accogliere quando è rilevante e sia di almeno il 50 per cento rispetto all'orario a tempo pieno che il richiedente svolgeva. I Centri d'Ascolto valutano se la riduzione dell'orario di servizio comporti il fatto che il richiedente non possa più garantire il sostegno familiare.
I Centri d'Ascolto sono invitati a monitorare le situazioni e i casi inviati e già presi in esame dal Consiglio, al fine di verificare l'evolversi di ogni situazione in precedenza valutata.
In termini più generali il Consiglio ha ribadito che il microcredito non fa parte del "pacchetto" di servizi offerti per lo specifico ambito del Fondo di solidarietà e pertanto le persone che non hanno i requisiti per accedere al Fondo ma che hanno invece le caratteristiche per accedere al microcredito, devono essere invitate a rivolgersi, sempre ai Centri d'Ascolto Caritas, ma negli specifici orari, per adeguata informazione e risposta.
Inoltre il Consiglio evidenzia l'opportunità e la necessità che i Centri d'Ascolto interagiscano con i servizi sociali comunali, vero punto di riferimento per molte situazioni sociali critiche.
Molti Centri d'Ascolto hanno chiesto chiarimenti in merito al prestito d'onore. Il Consiglio ha deciso che con i beneficiari del prestito d'onore verrà formalizzato un accordo scritto in cui verranno annotati tempi ed eventuale rateizzazione prevista.
Gli operatori dei Centri d'Ascolto potranno prossimamente scaricare gran parte della documentazione prodotta dal Consiglio direttamente dal sito della Diocesi e così mantenersi aggiornati sulle decisioni prese.
(da L'Azione, n. 28 del 21/06/2009)