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pubblicato luned́ 27 luglio 2009
Dietro le richieste, realtà familiari in difficoltà che non sanno che pesci pigliare. E contano sull'aiuto del Fondo diocesano di solidarietà per superare un momento critico che forse non si sarebbero mai immaginati.
È questo il quadro che emerge dall'analisi delle richieste di sostegno con le risorse del "Fondo diocesano di solidarietà per chi perde il lavoro" e valutate nell'ultima seduta del Consiglio di gestione appositamente costituito.
Ci sono due dati significativi che prima d'altro risaltano.
Uno è riferito alla presentazione delle domande, che giungono al ritmo di una al giorno. Infatti finora ne sono state presentate 47, provenienti dai 13 Centri di Ascolto della Caritas e presenti in diocesi. Di queste, 36 sono quelle valutate nell'ultima riunione del Consiglio.
L'altro dato che spicca è la suddivisione per nazionalità delle famiglie richiedenti, per il 75% (pari a 27 domande) sono di stranieri, il 25% (pari a 9 domande) di italiani. È una riprova che gli extracomunitari sono una delle categorie che per prime e in modo più rilevante stanno risentendo della crisi economica in corso.
Utile è anche conoscere la suddivisione per nazionalità delle richieste presentate: con 9 di nazionalità albanese, 6 marocchina, 2 senegalese, 2 macedone.
Riguardo alla sede di presentazione delle richieste di sostegno, spicca Motta di Livenza con 10, seguita da Pieve di Soligo con 9 e da Mareno di Piave con 6.
Delle 36 domande valutate, 7 sono state dichiarate "non ammissibili" in quanto i richiedenti non rientravano nella casistica prevista dal regolamento del Fondo. Si riferiscono per lo più a persone che di fatto non hanno perso il lavoro a causa della crisi economica o che non hanno svolto un lavoro con la continuità necessaria. Invece 5 sono state rinviate ai Centri di Ascolto di prove nienza in quanto incomplete e carenti della documentazione prevista dal regolamento.
In seguito all'analisi effettuata il Consiglio di gestione ha valutato positivamente 24 richieste su 36, erogando un contributo complessivo di 37 mila euro. Per 16 di queste è stata decisa una erogazione a fondo perduto per complessivi 27 mila 550 euro.
Per 8 richieste, invece, è stata prevista una erogazione di contributi con la modalità del "prestito d'onore", con l'assegnazione di 9 mila 500 euro.
Il Consiglio ha inoltre previsto che sull'esito di queste valutazioni vengano contestualmente informati i parroci e le assistenti sociali dei diversi territori che hanno avallato le richieste.
«Tutte le richieste valutate positivamente - spiega Giovanni Sallemi, presidente del Consiglio di gestione - si riferiscono a famiglie che a causa della crisi economica e alla conseguente perdita del lavoro del capofamiglia si sono trovate ad affrontare gravi situazioni economiche che non consentono loro di avere lo stretto necessario per vivere».
«Va anche detto - aggiunge Sallemi - che i Centri di Ascolto stanno svolgendo uno straordinario lavoro affinché le erogazioni di carattere economico, per quanti si trovano in effettivo stato di necessità, possano essere seguite da una vicinanza ed accompagnamento educativo dei volontari Caritas».
Il Consiglio di gestione del Fondo si è proposto inoltre di effettuare in seguito, quando avrà a disposizione una casistica più ampia e maggiormente significativa, una ulteriore e più mirata analisi sugli aspetti sociologici delle situazioni familiari prese in esame.
Franco Pozzebon
(da L'Azione, n. 33 del 26/07/2009)