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Corpus Domini Africano

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pubblicato lunedì 26 giugno 2006



Corpus Domini Africano

Corpus Domini anche a Sarh. Nella nostra parrocchia, unica S. Messa il mattino, con la partecipazione di tutti i colori del Corpo africano di Cristo: il bianco degli oltre 100 neo-battezzati a Pasqua, il verde delle signore della "Legione di Maria", il marron dei ministranti, l'azzurro dei Kem-kogì (ACR) e delle Guide, e tutte le tonalità del nero-pelle vestito a festa!

Dopo la S. Messa, la processione, snodandosi per quasi un'ora tra il neonato verde, più bello di qualsiasi "infiorata", contornando e riflettendosi nelle larghe pozze d'acqua create dalle recenti piogge, tra capanne e quasi-case, fino ad una delle cinque comunità in cui è suddivisa la parrocchia.

Se l'Eucaristia è Vita - "pane di vita", secondo le parole stesse di Gesù - lungo la strada cerco di cogliere che tipo di vita Essa può essere per questi fratelli e sorelle ciadiani, e per me tra loro.

Mentre la processione passa, ben ordinata nelle due lunghe file multicolori, nugoli di bambini sbucano da ogni angolo: scalzi e semivestiti, accompagnano per centinaia di metri l'avanzare lento dell'Ostensorio. É la processione della curiosità accanto a quella della fede: che vorrà dire per loro, in maggioranza figli di musulmani, quella "cosa strana" che un uomo bianco, vestito con tunica simile a quella del papà, porta con solennità tra le loro capanne?

Guardandoli nei loro grandi e luminosi occhi, mentre i responsabili dell'ordine stentano a controllarli, rivivo accanto a Cristo Eucaristia le sue parole: "Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini..." (Mt 18,3).

Nell'Eucaristia Gesù è diventato piccolo, più piccolo e povero di ognuno di questi bambini: è così che porta a me, ogni giorno, il suo Regno d'Amore; è così che mi insegna l'accoglienza-dono di sé; è così che mi invita a camminare a fianco di ognuno dei miei fratelli, accettandone e condividendone le povertà.

Il percorso della processione ci porta a passare per larghe strade... che di "strada" hanno solo il nome: si tratta del terreno dell'ex-savana, sistemato alla meglio; i manghi sono ancora là, maestosi; tronchi bruciacchiati di altri vecchi alberi spuntano dall'erba quando meno te l'aspetti; l'immondizia delle capanne viene buttata su questo largo spazio vuoto: una aiuola spartitraffico che viene regolarmente bruciata ed il cui fumo avvolge più volte l'ostensorio... incenso di una vita in cui niente viene sprecato!

La cosa più interessante è che adesso, dopo le prime piogge, le strade vengono coltivate: ognuno lavora un pezzettino davanti alla sua capanna, e così Cristo Eucaristia passa in mezzo al sudore di questa gente divenuto germogli di mais o miglio, foglie già verdi di arachidi, montagnole di terra fresca per le patate americane.

Dall'ostensorio che porto in mano e da quello di "Vita a tutti i costi" tra cui passo, Cristo mi ripete: "Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto" (Gv 12,24). Frutto: anche dalla strada, basta lavorarci con umiltà e pazienza. Frutto: senza preoccuparsi di recinti o divisioni di proprietà, ma per tutti. Cristo Eucaristia mi insegna a non disprezzare nessuna situazione, a non perdere la fiducia in nessuna persona; mi chiama alla speranza ad ogni costo; mi invita a seminare per il Regno e per i fratelli, al di là di ogni progetto personale.

Corpus Domini: corpo e sangue di Cristo. Corpo e sangue di ogni fratello e sorella tra le cui capanne ed il cui lavoro portiamo l'Eucaristia. Corpo e sangue di speranza, perché Cristo, passando accanto a loro, ripete forte nel Suo silenzio: Vengo a voi, a voi tutti che siete affaticati e stanchi. Vi dono la forza di portare con gioia il giogo della vita: con Me diventerà leggero! (cf. Mt 11,28.30).

don Egidio Menon





 
 
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