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20:00: Incontro di formazione per Facilitatori dei gruppi sinodali
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pubblicato martedì 6 ottobre 2015
Con l’inizio del nuovo anno solare - il 2016 - i consigli pastorali e i consigli pastorali per gli affari economici di tutte le parrocchie, nonché il consiglio presbiterale e il consiglio pastorale diocesano, dovranno essere rieletti. Per avviare il percorso che condurrà alle nuove elezioni, la mattina di sabato 19 settembre, in seminario, il vicario generale, mons. Martino Zagonel, e il vescovo Corrado, hanno presentato ai membri del consiglio presbiterale e del consiglio pastorale diocesano e ai vicari foranei un breve testo dal titolo: “Alcune considerazioni e proposte in vista del rinnovo degli organismi di partecipazione ecclesiale”. Lo scopo dell’incontro è stato quello di condividere questa traccia di riferimento al fine di ricevere utili suggerimenti e successivamente approntare un ulteriore strumento da mettere a disposizione delle parrocchie. Il testo definitivo, che terrà conto del confronto di sabato scorso, sarà presentato alle comunità della diocesi in tre incontri interforaniali, che si terranno contemporaneamente a Oderzo, a San Vendemiano e a Vittorio Veneto la sera del 21 ottobre.
Una grande “novità” motiva la revisione - almeno parziale - delle indicazioni per il rinnovo dei consigli e cioè l’unità pastorale.
Infatti, è ormai necessario pensare la vita delle nostre comunità parrocchiali in termini di “unità pastorale” e non solo in termini di “parrocchia”, che comunque rimane - come ribadisce la traccia - “una realtà pastorale insostituibile” e “il luogo della vita pastorale ordinaria”.
Questa prospettiva “allargata” dell’azione pastorale della nostra Chiesa richiede una revisione dei luoghi in cui si esercita la partecipazione ecclesiale e conseguentemente delle varie tipologie di consiglio.
In concreto, ogni parrocchia continuerà ad avere il proprio consiglio pastorale parrocchiale (CPP) ma dovrà sempre più interagire e coordinarsi con il consiglio dell’unità pastorale (CUP), che è costituito “dall’incontro dei CPP delle parrocchie della stessa UP”.
La bozza indica anche dei numeri orientativi affinché i due consigli siano al contempo rappresentativi di ciascuna comunità ma anche realtà agili e luoghi di effettivo dialogo. Nella bozza acquista particolare rilievo la cosiddetta “Equipe dell’UP”, “luogo privilegiato di esercizio e di crescita della corresponsabilità per la missione”: essa “ha il compito di suggerire linee progettuali, definire un programma e di curarne la verifica, interagendo con il CUP”.
Il nuovo scenario comporta dei significativi cambiamenti anche per il consiglio pastorale foraniale, che sarà reso più snello e sarà “più propriamente chiamato coordinamento foraniale”.
I numerosi interventi, che hanno fatto seguito alla presentazione della traccia, ne hanno riconosciuto il valore, ma ne hanno pure raccomandato la semplicità e la chiarezza, perché la sua attuazione sia possibile in tutte le parrocchie e - come auspicato dalla stessa bozza - questo cammino di rinnovamento si possa fare “insieme”.
Don Alessio Magoga
(da L'Azione del 20 settembre 2015)