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pubblicato giovedì 28 febbraio 2008
Con la presenza e la viva partecipazione di alcune centinaia di famiglie, provenienti da molte parrocchie della diocesi, il vescovo Corrado ha celebrato domenica l'Eucaristia, inserendosi dentro quella ricchezza della Chiesa locale che sono le famiglie, che è ciascuna famiglia. Molto intenso il momento in cui Brunella e Ubaldo Vaglieri hanno dato il benvenuto al Vescovo "a nome di tutte le famiglie presenti nella nostra diocesi; sono tante, sono belle, quelle in cui si vive il vangelo, si accoglie la vita, si lavora in comunione con altre famiglie e con i sacerdoti per costruire comunità... anche a nome di quelle famiglie che abitano in molte case in cui sono entrate fatiche e sofferenze, difficoltà e fallimenti. Sono famiglie che attendono un segno di solidarietà e vicinanza, una parola, un gesto di conforto".
La liturgia è stata caratterizzata dalla solenne professione di fede delle famiglie; dall'omelia del Vescovo che ha richiamato l'invito alla sequela "dietro Gesù", rivolto a ciascuno nessuno escluso, da realizzarsi quotidianamente negli ambienti di vita normale; dalla preghiera universale in cui, davvero, tutte le realtà e le fatiche delle famiglie sono state presentate al Signore. La gioiosità dei canti - animati e sostenuti dal coro parrocchiale della Pieve di Sant'Andrea - insieme ai gridolini dei bimbi più piccoli presenti nell'assemblea, hanno dato davvero un tono di familiarità a tutta le celebrazione.
Prima di concludere il Vescovo ha consegnato alle famiglie presenti, ma idealmente a tutte le famiglie della diocesi, la Lettera di Giovanni Paolo II alle famiglie. Egli stesso, nell'introduzione personale, posta all'edizione della Lettera, afferma che "le parole del Papa infondono grande fiducia: come a Cana di Galilea, Gesù è oggi presente al vostro matrimonio come ragione di speranza, forza dei cuori, fonte di entusiasmo sempre nuovo per realizzare quella "civiltà dell'amore" di cui le famiglie cristiane sono chiamate ad essere segno luminoso".
Con questo segno, all'inizio del suo servizio episcopale, il nostro Vescovo ha voluto sottolineare due aspetti con cui vuole segnare il suo episcopato: il primo è quello di considerare l'attenzione, la cura e la valorizzazione del ministero coniugale e della famiglia come una delle priorità dell'agire pastorale; il secondo aspetto è quello della fedeltà viva - si è fatto riferimento ad "un solco già tracciato da quel grande maestro della famiglia qual è stato papa Giovanni Paolo II" - agli orientamenti della Chiesa di tale azione pastorale.
Nell'insieme la celebrazione è stata vissuta non con un entusiasmo acceso e passeggero, ma in un clima di speranza, serena e paziente, nella consapevolezza che se c'è del buon seme e una mano larga che lo sparge, occorre anche un buon terreno che, con generosità e coraggio lo accolga, lo custodisca e lo faccia fruttificare. Per questo, hanno detto le famiglie, il Vescovo può contare sulla loro disponibilità. Rivolgendosi al Vescovo hanno infatti affermato: "le auguriamo di cuore buon lavoro. Con il desiderio e la promessa di camminare insieme, impegnati insieme per collaborare insieme, a vivere insieme e ad annunciare insieme il vangelo che salva".
don Roberto Camilotti
(da L'Azione, n. 6 del 03/02/2008)