I preti “Fidei Donum”

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Presentazione

La Chiesa italiana si sta preparando a celebrare un importante anniversario: i 50 anni dell' enciclica "Fidei Donum" di Pio XII. Con questa enciclica il 21 aprile 1957 il papa lanciava un appello a tutto il mondo cattolico perché dirigesse gli "sguardi verso l'Africa, nell'ora in cui si apriva alla vita del mondo moderno e attraversava gli anni forse più gravi del suo destino millenario" e incoraggiava anche i sacerdoti diocesani a partire, ed anzi, rivolgendosi alle diocesi più provviste di clero, le esortava: "Date in proporzione dei vostri mezzi... non si tratta di ridurvi alla penuria, ma di applicare il principio di uguaglianza".

Qualche anno dopo Giovanni XXIII lanciava un appello simile in favore dell'America Latina.

Molte diocesi accolsero l'invito e inviarono sacerdoti in terra di missione. Questi sacerdoti, ben presto cominciarono ad essere conosciuti come "sacerdoti fidei donum", per distinguerli dagli altri missionari che fino ad allora sembravano avere l'esclusiva della missione "ad gentes" cioè della missione rivolta "alle genti" non ancora evangelizzate.

In 50 anni i sacerdoti "fidei donum" italiani sono stati circa 1900. Oggi in servizio ce ne sono circa 550. Non è ancora possibile calcolare il numero delle Diocesi coinvolte in questa forma di cooperazione missionaria in 50 anni di storia. Attualmente sono 118.

La nostra diocesi ha cominciato ad inviare sacerdoti in Africa nel 1962 e, due anni dopo, nell'America Latina. Nostro vescovo era Albino Luciani ed erano gli anni del Concilio Ecumenico Vaticano II.

Il Concilio ha offerto a Albino Luciani una duplice opportunità:

• quella di conoscere e stabilire relazioni di amicizia con vescovi di Chiese dell'Africa e dell'America Latina poverissime di clero;
• e quella di riscoprire la corresponsabilità dei vescovi nella missione universale della Chiesa.

Dal 1962 ad oggi la nostra Diocesi ha vissuto un particolare rapporto di cooperazione missionaria con le Diocesi di

• São Mateus e Caetité in Brasile;
• Muyinga in Burundi (Africa);
• Sarh in Ciad (Africa).

Dal 1962 ad oggi, hanno prestato servizio temporaneo in queste Chiese 33 preti della nostra diocesi: 18 in Brasile e 16 in Africa (uno ha prestato servizio in Brasile ed ora è in Ciad). Attualmente ci sono 3 preti della nostra diocesi a Caetité e 2 a Sarh.

Nello stesso periodo altri 7 preti sono stati impegnati in altre forme di collaborazione missionaria con Chiese dell'America Latina e dell'Africa. Tre di loro hanno vissuto anche l'esperienza precedente. Attualmente ci sono 2 preti diocesani in Brasile, uno a Palmares e l'altro a Livramento, e uno in Ciad, diocesi di Mongo.

Che senso e che valore ha per la nostra Chiesa l'esperienza di missione vissuta da questi preti della nostra diocesi? Ha detto recentemente don Franco Marton: "Siccome il significato di un'esperienza emerge dalla riflessione su di essa, se tale riflessione è debole o approssimativa o quasi inesistente, l'esperienza stessa resta muta, destinata all'oblio anche in chi l'ha vissuta, e incomunicabile agli altri". È una provocazione stimolante che dovremo riprendere.

In queste pagine riproponiamo i testi del fascicolo, edito nel marzo 2006, in cui abbiamo voluto raccogliere in maniera semplice e breve la memoria dei 6 preti "fidei donum" che sono morti in questi anni. Potrebbe e vorrebbe essere un piccolo inizio per stimolare tutta la Chiesa di Vittorio Veneto a riflettere sul senso e sul valore dell'esperienza missionaria dei suoi preti "fidei donum".

E la riflessione andrebbe subito allargata ai laici "fidei donum", perché fin dall'inizio la nostra Chiesa, insieme ai preti, ha inviato anche dei laici, sia in Africa che in America Latina. Ma questo è un altro capitolo. Non l'abbiamo affrontato qui, ma dovremo farlo quanto prima.

don Bruno Daniel

“Testimoni del Risorto”: i profili dei preti Fidei Donum della Diocesi